"L'educazione è un'opera essenziale. Richiede un fondamentale rispetto per i ragazzi che crescono. Camminare insieme a loro significa non andare da nessuna parte senza di loro, con profonda attenzione alla loro libertà... In questa tensione tra passione e rispetto, tra proposta e ascolto, fra presenza e distacco il lavoro educativo diventa un'opera d'amore."

(Achille Rossi, L'educazione nel tessuto delle relazioni, ed. L'Altrapagina, Città di Castello, Perugia)

martedì 9 maggio 2017

Un altro mondo è possibile?
Categoria: luoghi di donne

L'OCCIDENTE A CONFRONTO CON IL MONDO DELLE DONNE CURDE

Sono note, nel mondo occidentale, le condizioni di disuguaglianza e diversità in cui vivono le donne mussulmane. Queste ultime, infatti, godono di gran pochi diritti, dal momento che la loro vita è regolata da norme che impongono restrizioni in materia di matrimonio, divorzio, codice di abbigliamento, diritti civili e giuridici e accesso all’istruzione. Questo porta indubbiamente a pensare che le donne occidentali abbiano raggiunto la piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto agli uomini. Ma è realmente così?

Per rispondere a questa domanda è possibile mettere a confronto le donne occidentali con quelle del popolo dei Curdi che, contrariamente ai classici stereotipi sui rapporti uomo-donna nel mondo islamico, è un popolo che professa sì in gran parte la religione mussulmana sunnita, ma la cui vita è regolata da principi democratici, socialisti, ecologisti e femministi. Il loro governo viene chiamato Confederalismo Democratico, ovvero un sistema che in ambito politico, economico e sociale si regola sull’uguaglianza, la condivisione e la tutela sia dell’ambiente che della donna.

Le donne vengono ad assumere una grande importanza poiché, nella cultura curda, la liberazione della donna è considerata alla base della liberazione dell'intera nazione curda. La donna, infatti, viene valorizzata a tal punto da arrivare far parte o gestire personalmente organizzazioni di movimenti di liberazione, attraverso cui prova a far valere le questioni nazionali e sociali e lavora in vista di raggiungere la piena libertà dall'oppressione culturale verso il ruolo femminile proveniente dai gruppi islamici più estremisti. Un esempio di queste organizzazioni può essere il PKK, partito politico e organizzazione paramilitare, dove le donne combattono contro i sistemi patriarcali e dove vengono ammessi solo coloro che si attengono al programma “uccidere il maschio”, ovvero una rieducazione alla mascolinità dove il dominio e il potere egemonico devono essere superati a favore di una vita uguale e comunitaria tra l'uomo e la donna.

Avendo visto brevemente la perfetta armonia nelle relazioni tra sesso opposto che questo popolo sta realizzando, un’armonia che non è dettata dalla donna vista come un essere debole da proteggere o come un oggetto di mercato, ma che è determinata dalle reali capacità e potenzialità della donna, la domanda che sorge spontanea è: un altro mondo è possibile?

Camilla Savio - (Progetto "Alternanza Scuola-Lavoro")
Chiara Santoriello - Curatrice




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